LA CITTA' DE I KARAMAZOV
distretto di provincia, Skotoprigon'evsk sul lago Il'men
Seguendo gli spostamenti di Aliosha abbiamo qualche idea della città, del monastero, delle case dei vari personaggi.
"... La nostra piccola cittadina si estende su una superficie molto vasta..." libro I, cap. 3
"... Aveva appena attraversato la piazza e svoltato nel
vicolo che portava in via Michajlovskij, parallela alla Bol'šaja, ma separata da questa da un piccolo canale (la nostra città è interamente intersecata da canali)" libro IV, cap. 3
Il pittore Boris Kustodiev rappresenta così Staraya Russa, la città che forse ha ispirato Dostoevkij.
LIBRO 11 - capitolo II • Il piedino malato
L'articolo
che stava leggendo in quel momento dal giornale Dicerie si intitolava:
"Da
Skotoprigon'evsk (ahimè, è questo il nome della nostra cittadina che ho
tenuto nascosto fino ad adesso) alla vigilia del processo Karamazov".
Era
piuttosto breve e la signora Chochlakova non veniva esplicitamente
nominata; anzi, in generale, non si faceva nessun nome.
Si informava
semplicemente che l'assassino, che si apprestavano a giudicare fra tanto
clamore, un capitano dell'esercito a riposo, personaggio di pessima fama,
fannullone e reazionario, era continuamente coinvolto in intrighi amorosi e
godeva in particolare dei favori di "alcune signore che si struggevano".
Una di queste, "una vedovella che si struggeva", che faceva di tutto per
apparire giovane nonostante avesse una figlia già grande, era così
affascinata da lui che soltanto due ore prima del delitto gli aveva offerto
tremila rubli a patto che fuggisse seduta stante con lei alle miniere d'oro.
Ma il malfattore aveva preferito uccidere e derubare suo padre proprio
della somma di tremila rubli, pensando di farla franca, piuttosto che
trascinarsi in Siberia in compagnia delle grazie da quarantenne della sua
dama che si struggeva.
Questa scherzosa corrispondenza si concludeva,
come si conviene, con espressioni di nobile sdegno contro l'immorale
parricidio e il sistema della servitù feudale prima vigente. Dopo aver letto
con interesse, Alëša ripiegò il foglio e lo restituì alla signora Chochlakova.
«E allora non credete che si stia parlando di me?», riprese a cicalare.