LIBRO X

LIBRO DECIMO - PARTE QUARTA
Ragazzi


 




1. Kolia Krasotkin 65




2. Monelli

3. Lo scolaro
4. Zucka



5. Al capezzale d'Iliuscia





6. Sviluppo precoce
7. Iliuscia 

DALLA LETTERA 411

A N.A. Ljubimov 

29 APRILE 1880, San Pietroburgo

... sono molto soddisfatto che il libro «Ragazzi» (destinato al numero di aprile) sia staccato dal resto e in sé risolto: il lettore non avrà di che lamentarsi, non è che, di colpo, nel punto più in sospeso ho interrotto e scritto: «Continua...». 

Ieri, il giorno 27, ho letto un episodio tratto da questo libro alla serata letteraria a favore della Società slava di beneficienza e l'effetto - lo dico senza esagerare o millantare - è stato a dir poco dirompente. [...]


rielaborazione da

PIERRE PASCAL, Dostoevskij: l'uomo e l'opera, p. 260

La 4° parte del romanzo comincia con una digressione: un ritorno al tema dei bambini toccato nel libro quarto, capitolo terzo (Alesa entra in contatto con gli scolari). 

Tutti gli avvenimenti precedenti si sono svolti nell'arco degli ultimo tre giorni d'agosto, alla fine dell'estate.  

Ora sono trascorsi due mesi, sono i primi di novembre.

"Inizi di novembre. In città la temperatura era scesa a undici gradi sotto lo zero e c'era gelo dappertutto. Sul terreno ghiacciato durante la notte era caduta un po' di neve secca e il vento "secco e tagliente" la sollevava e la spazzava via dalle strade uggiose della nostra cittadina, soprattutto nella piazza del mercato. Era una mattina nuvolosa, ma il nevischio era cessato."

Il primo personaggio messo a fuoco è il quattordicenne Nikolaj Krasotkin, Kolja; la sua storia, la sua casa

"Non lontano dalla piazza, nelle vicinanze della bottega dei Plotnikov, si ergeva la casetta di modeste dimensioni, linda linda all'esterno come all'interno, di proprietà della vedova del funzionario Krasotkin. Quanto a quest'ultimo, il segretario distrettuale Krasotkin, era morto da molto tempo, quasi quattordici anni addietro, mentre la sua vedova, una signora sulla trentina ancora molto piacente, era viva e vegeta, e viveva nella sua casetta linda con una "sua propria rendita". Conduceva una vita onorata e modesta, aveva un carattere dolce ma piuttosto allegro. Aveva circa diciotto anni, quando le era morto il marito, aveva vissuto assieme a lui un anno, più o meno, e gli aveva appena dato alla luce un figlio. Da quel giorno, dal giorno della morte del marito, ella aveva dedicato tutta se stessa all'educazione del suo tesoruccio, il piccolo Kolja. Sebbene per quattordici anni lo avesse amato con tutta l'anima, egli le aveva procurato molti più dispiaceri che gioie: ogni giorno tremava e quasi moriva di paura per timore che Kolja si ammalasse, prendesse il raffreddore, combinasse qualche monelleria, salisse su una sedia e cadesse e così via. "

Il secondo personaggio è il figlio dell'ex capitano Snegirev, il piccolo coraggioso Iliusha che per difendere l'onore del padre, umiliato da Mitja, aveva ferito con una coltellata il compagno Nikolaj Krasotkin e morso il dito ad Alesa: ora è gravemente ammalato.

Il luogo è l'izba dell'ex capitano Snegirev.