mercoledì 7 settembre 2016

LA SECONDA MOGLIE: SOF 'JA IVANOVNA



SOF 'JA IVANOVNA
SECONDA MOGLIE DI FEDOR E 

MADRE DI IVAN E ALIOSCIA.




"Sbarazzatosi del quattrenne Mitja, Fëdor Pavloviè ben presto si sposò
per la seconda volta. Il secondo matrimonio durò circa otto anni.

Pescò la
sua seconda consorte, Sof 'ja Ivanovna, anche lei molto giovane, in un
altro governatorato nel quale era passato per via di un piccolo appalto in
società con un certo ebreo.


UNA DONNA MITE E TORMENTATA
Orfana a pochi anni, sposa a sedici, morta a ventiquattro!
IN GABBIA
...Sof 'ja Ivanovna era figlia di un oscuro diacono ed era rimasta orfana e senza parenti sin dall'infanzia; era cresciuta nella ricca casa della sua benefattrice, educatrice e despota, l'illustre vegliarda vedova del generale Vorochov.
Non conosco i dettagli, ho solo sentito dire che una volta avevano tolto la mite, placida, umile educanda dal cappio che aveva appeso a un chiodo in un ripostiglio, tanto le riusciva difficile sopportare il carattere bisbetico e
gli eterni rimproveri di quella vecchia, che, forse, non era cattiva ma tiranneggiava intollerabilmente il prossimo per noia.
LA FUGA CON FEDOR
…cosa poteva capire una ragazzina di sedici anni che avrebbe preferito annegarsi nel fiume piuttosto
che continuare a vivere dalla sua benefattrice? E così la poverina cambiò una benefattrice per un benefattore.
LA MALATTIA NERVOSA
“… Alla disgraziata giovane donna, vissuta nel terrore sin da piccola, venne una specie di malattia nervosa femminile che si riscontra con maggiore frequenza nel popolino, fra le donne di campagna, che, per via di questo male, vengono chiamate klikusi. A causa di questa malattia, che provocava terribili attacchi isterici, la malata di tanto in tanto perdeva persino la ragione…”
PER ALIOSCIA UN RICORDO INCANCELLABILE
... Comunque ella diede a Fëdor Pavloviè due bambini, Ivan e
Aleksej: il maggiore nel primo anno di matrimonio, il secondo tre anni più tardi. Quando lei morì, il piccolo Aleksej aveva quattro anni e, per quanto possa sembrare strano, so che egli serbò ricordo della madre per tutta la vita, - come in un sogno, s'intende.





illustrazione: Valentin Serov, D'estate, 1895.