giovedì 15 settembre 2016

LA GENERALESSA, ZIA DI SOFJA

7. LA GENERALESSA 




UNA BENEFATTRICE-TIRANNA 

...“Illustre vegliarda vedova del generale Vorochov” si prende cura degli orfani: di Sofia Ivanovna prima e, quando lei muore, dei suoi figli Ivan e Alioscia.
Magnanima sì, ma con la sensibilità di uno schiacciasassi:
“… il carattere bisbetico e gli eterni rimproveri di quella vecchia, che, forse, non era cattiva tiranneggiava intollerabilmente il prossimo per NOIA.”
Sofia è così felice che prima tenta il suicidio e poi fugge con Fedor Karamazov e la nobildonna condanna e maledice.
«Ben le sta, Dio l'ha punita per la sua ingratitudine»
Ma se durezza e dispotismo annientano i remissivi,
risultano sacrosanti per i furfanti!
Fedor avrà una volta tanto il trattamento meritato!
ALCUNI SCHIAFFI BEN ASSESTATI
“Esattamente tre mesi dopo la morte di Sof'ja Ivanovna, la generalessa apparve all'improvviso nella nostra città e andò personalmente, dritta dritta a casa di Fëdor Pavloviè;
in città si trattenne in tutto una mezz'oretta,
eppure ne combinò delle belle.
Era sera. Fëdor Pavloviè, che lei non aveva
mai più rivisto durante quegli otto anni, le si presentò davanti piuttosto alticcio.
Dicono che lei, senza alcuna spiegazione, non appena lo vide
gli assestò all'istante due sonori ceffoni coi fiocchi,
e per tre volte gli tirò un ciuffo di capelli dall'alto verso il basso;
poi, senza dire una parola,
si diresse dritta nell'izba dai due bambini.
Le bastò un'occhiata
per accorgersi che i bambini non erano lavati e avevano la biancheria sporca;
allora, di punto in bianco, dette uno schiaffo pure a Grigorij
e gli comunicò che avrebbe portato via con sé entrambi i bambini,
dopo di che li prese così com'erano, li avvolse in un coperta,
li mise a sedere in carrozza e li portò nella sua città.”




illustrazione:Valentin Serov, L'attrice Maria Ermolova, 1905.