giovedì 22 settembre 2016

ETA' DELL'ORO

I QUADRI CHE DOSTOEVKIJ AMAVA:
CLAUDE LORRAIN,
PAESAGGIO MARINO CON ACI E GALATEA, 1657
Dostoevskij lo chiama "ETA' DELL'ORO"









Nella pinacoteca di Dresda
c'è un quadro di Claude Lorrain che, 

secondo il catalogo,
mi pare si chiami "Aci e Galatea", 

ma io l'ho sempre chiamato,
non so perché, "L'età dell'oro".

L'avevo visto altre volte e anche tre giorni prima,
nel mio ultimo passaggio da Dresda.
Questo quadro appunto mi apparve in sogno,
ma non come quadro, ma come qualcosa di vivo.


Era un angolo dell'arcipelago greco;
tenere onde azzurrine, 

isole e rocce, 
rive fiorite,
un incantato panorama 

in lontananza,
un sole invitante 

al tramonto;
con le parole non si può rendere.
Qui l'umanità europea ricorda la sua culla,
qui sono le prime scene della mitologia, 

il suo paradiso terrestre... 

Qui vissero uomini bellissimi!
Essi si alzavano e 

si addormentavano felici e innocenti;
i boschi risuonavano 

delle loro allegre canzoni,
la sovrabbondanza di forze intatte 

si spandeva 
nell'amore
e nella candida gioia.
Il sole inondava con i suoi raggi 

queste isole e questo mare, 
rallegrandosi dei suoi bellissimi figli.
Sogno prodigioso, illusione sublime!
Il sogno più incredibile di quanti ce ne siano mai stati,
ma a cui tutta l'umanità, per tutta la vita, dava la sua forza,
per cui ha sacrificato ogni cosa,
per cui sono morti in croce e sono stati uccisi i suoi profeti;
sogno senza il quale i popoli non vorrebbero vivere
e non potrebbero morire.
Tutta questa sensazione mi parve di provarla in quel sogno:
non so cosa precisamente sognassi,
ma gli scogli, il mare e i raggi obliqui del sole morente
mi pareva ancora di vederli
quando mi svegliai e aprii gli occhi,
per la prima volta in vita mia letteralmente bagnati dalle lacrime. 

Una sensazione di felicità a me ignota
mi attraversò il cuore fino a farmi male.

I Demoni - seconda parte - Cap. 9 - Confessione di Stavrogin
 — presso https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/03/Claude_Lorrain_001.jpg.
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