mercoledì 7 settembre 2016

ZOSIMA


LO STAREC ZOSIMA



Lo starec Zosima aveva circa sessantacinque anni,
proveniva da una
famiglia di proprietari terrieri;
un tempo, nella prima giovinezza, era stato
militare e aveva prestato servizio in Caucaso con il grado di ufficiale
superiore.

Senza dubbio, egli aveva colpito Alëša per qualche speciale
qualità della sua anima.

Alëša viveva nella stessa cella dello starec, che lo
amava molto e lo aveva accolto presso di sé. Occorre notare che, pur
vivendo nel monastero, Alëša allora non aveva alcun obbligo, poteva
andare dove voleva, assentarsi anche per giorni interi, e se indossava la
tonaca, lo faceva volontariamente, per non distinguersi dagli altri. E senza
dubbio questo gli faceva piacere.

È probabile che sull'immaginazione
giovanile di Alëša producesse un forte effetto il potere e la fama che
circondavano incessantemente la persona dello starec.
 


Alëša fu particolarmente impressionato anche dal fatto che
lo starec non era affatto severo; al contrario egli era quasi sempre allegro. I
monaci dicevano che egli si affezionava a chi aveva più peccato: più uno
aveva peccato e più egli lo amava.
.................
Ma Alëša
notava quasi sempre che molti, quasi tutti, coloro che si recavano per la
prima volta dallo starec per un colloquio a quattr'occhi, entravano
impauriti e agitati ma uscivano sereni e contenti, e anche il viso più cupo
diveniva felice.



 Il'ja Sergeevič Glazunov, Illustrazioni de I Fratelli Karamazov.