mercoledì 11 agosto 2021

Nikolaj Parfenoviè Neljudov, giudice istruttore

 







Nikolaj Parfenoviè Neljudov, il nostro giovane giudice istruttore, arrivato da Pietroburgo soltanto due mesi prima, si trovava nella camera attigua in compagnia delle signorine. In seguito la gente commentò molto e si stupì del fatto che tutti quei gentiluomini si trovassero, come a farlo apposta, riuniti tutti insieme a casa della massima autorità esecutiva proprio la sera del "delitto". E invece la cosa era andata molto semplicemente e nel più naturale dei modi: la moglie di Ippolit Kirilloviè aveva mal di denti da due giorni ed egli aveva bisogno di un posto dove fuggire per sottrarsi ai suoi lamenti; il dottore, per sua stessa natura, non era capace di trascorrere le sue serate altrimenti che al tavolo da gioco. Quanto a Nikolaj Parfenoviè Neljudov, erano tre giorni che intendeva capitare casualmente, diciamo così, a casa di Michail Makaroviè per tirare un colpo mancino alla nipote maggiore, Ol'ga Michajlovna, dicendole che conosceva il suo segreto, cioè che quel giorno era il suo compleanno e che lei intendeva tenerlo nascosto di proposito in società per non essere costretta a dare un ballo. Prevedeva un sacco di risate e di allusioni alla sua età, che ella aveva sempre temuto che scoprissero, ma ora che lui era a conoscenza del suo segreto, l'avrebbe riferito a tutti, l'indomani stesso e così via. Il caro giovanotto era un gran birichino in queste cose e le nostre signore lo soprannominavano proprio così, "birichino", e questo sembrava piacergli molto. Egli apparteneva alla crema della società, proveniva da una buona famiglia, aveva ricevuto una buona educazione, era di buoni sentimenti e, sebbene fosse un buontempone, rimaneva sempre un giovanotto bravo e ammodo. 





Era bassino, di costituzione debole e delicata. Alle ditina bianche e sottili gli brillavano sempre alcuni anelli eccezionalmente massicci. Nell'adempimento del proprio dovere, si faceva eccezionalmente grave, come se considerasse addirittura sacre la propria posizione e le proprie funzioni. Aveva la particolare capacità di sconcertare gli assassini, e i malfattori in genere, quelli di umili origini, durante gli interrogatori e riusciva a suscitare in loro se non rispetto, almeno stupore.