lunedì 23 agosto 2021

GLI ESTERNI


 I FRATELLI KARAMAZOV è per lo più raccontato in interni: gente che dialoga in salotti, trattorie, celle di monasteri, stanze di case private. 

I dialoghi, le descrizioni psicologiche e le analisi dei sentimenti, le discussioni sulle idee, prevalgono nettamente sulle descrizioni di paesaggi.

Poi ci sono gli spostamenti dei personaggi per le strade della città per raggiungere una casa o l'altra.D. è preciso ed attento a riferircele che in base ad essi quasi possiamo disegnare la mappa della città.

Osservare il paesaggio o il cielo capita raramente ai personaggi e quando avviene sono parentesi di riflessione,  momenti di meditazione, un sottrarsi per un attimo agli accadimenti e attingere alle emozioni più profonde.


Nei primi tre giorni il lettore si immedesima di volta in volta con i protagonisti che a turno sono in scena:

LIBRO SECONDO

PRIMO GIORNO

*Era una magnifica giornata, mite e luminosa. Si era alla fine di agosto.

«Guardate in che valle di rose vivono costoro!» E difatti, anche se non c'erano rose in quel momento, vi fiorivano una miriade di rari e stupendi fiori autunnali dappertutto, dovunque vi fosse un po' di spazio per piantarli. Evidentemente li curava una mano esperta. C'erano aiuole intorno alle chiese e tra le tombe. Anche la casetta di legno, ad un piano, con un portico davanti all'ingresso, nella quale si trovava la cella dello starec, era circondata da fiori.