venerdì 10 settembre 2021

LETTERE 439/440- AGOSTO 1880: LIBRO DODICESIMO






439 A I.S. Aksakov 28 agosto 1880, Staraja Russa

Staraja Russa. 28 agosto/80.

Caro e stimatissimo Ivan Sergeevič, .......

 Non ci crederete fino a che punto sono occupato, giorno e notte, come ai lavori forzati! E cioè: sto terminando i Karamazov, di conseguenza, sto tirando le fila dell'opera, a cui - io, almeno - tengo molto, perché ci ho messo molto di me e di mio. Lavoro già per indole nervosamente, in preda all'ansia e all'agitazione. Quando il lavoro è intenso, mi ammalo anche fisicamente. Ora si tirano le fila di quello che è stato rimuginato, costruito, annotato per 3 anni. Bisogna farlo bene, almeno per quanto ne sono capace. Lavorare per soldi e pure in fretta e furia non lo capisco proprio. È però venuto il momen to di chiudere senza tirarla per le lunghe. Che ci crediate o no, nonostante lo stia scrivendo da tre anni, faccio un capitolo, poi lo scarto, poi lo riscrivo an cora e ancora. Soltanto i passaggi più ispirati vengono in una volta sola, d'un fiato, il resto è un lavoro estenuante. Ecco perché ora, al momento, nonostante l'ardente desideri non posso scrivervi.....



 440 

A N.A. Ljubimov 8 settembre 1880, Staraja Russa

Staraja Russa. 8 settembre/80.

Egregio signore stimatissimo Nikolaj Alekseevič, per quanto mi sia sforzato di terminare e mandarvi il dodicesimo e ultimo libro dei Karamazov per stamparlo tutto in una volta, mi sono reso con to alla fine che non mi è possibile. L'ho interrotto in un punto in cui il rac conto può, in effetti, assomigliare a qualcosa di concluso (anche se, forse, non così spettacolare), e la trama, tra l'altro, è temporaneamente interrot ta. È «Il processo». Non penso di aver commesso degli errori tecnici nel racconto: quand'ero ancora a Pietroburgo, avevo consultato in via precau zionale due procuratori. Ho interrotto il racconto all'intervallo, prima dei «Dibattimenti giudiziari». 


Restano i discorsi del procuratore e dell'avvoca to difensore e qui bisogna dare il meglio, tanto più che sia l'avvocato sia il procuratore sono, in parte, tipi presenti nei tribunali di oggi (anche se non mi sono ispirato a qualcuno in particolare), con il loro liberalismo, la lo ro moralità e la concezione del proprio compito. In questo momento mi sto dedicando proprio a questi due discorsi che, insieme alla <<sentenza»>, concludono l'ultima, dodicesima, parte del romanzo. 

Resta l'«Epilogo», di 1 foglio e 1/2. Ma ho la ferma intenzione e il desiderio di terminare e dare in stampa la fine della 4ª parte insieme all'«Epilogo».0¹ Finirà nel fascicolo di ottobre di Russkij vestnik, per adesso invio, per quello di settembre, sol tanto una parte del dodicesimo libro (la più lunga, in effetti), 5 capitoli. Sa rà all'incirca di 3 fogli (due-tre pagine in meno). Vi prego di mandarmi in tempo, come la volta scorsa, le bozze. Sono qui, a Staraja Russa almeno fi no al 25 settembre. È un'estate favolosa. Porgete i miei più sentiti omaggi a Vostra moglie, mia moglie Vi saluta di tutto cuore e Vi augura ogni bene. Il mio profondo rispetto e omaggio a Michail Nikiforovič.

Vogliate accettare, stimatissimo e caro Nikolaj Alekseevič, la viva espressione della mia sincerissima e profonda devozione. Vostro devoto

F. Dostoevskij.