martedì 7 settembre 2021

LETTERE 357-361-362-FINE 1878: INIZIO STESURA KARAMAZOV FINO A TERZO LIBRO


 357 

A S.A. Jurev 11 luglio 1878, Staraja Russa

Egregio signor Sergej Andreevič!

Staraja Russa, 11 luglio/78.

Ho ricevuto la Vostra lettera l'altro ieri, il 9 luglio. Vi ho scoperto e iniziato a stimarvi da quando Beseda ha cominciato a essere stampata e redatta da Voi. Fin da allora ho sentito dire che anch'io godevo della Vostra simpatia. Mi farebbe molto piacere conoscervi di persona. Nella Vostra lettera ho letto la frase in cui dite che ho mantenuto la stessa opinione su di Voi <<nonostante non ci vedessimo da così tanto tempo». Perché, ci siamo già visti e conosciuti di persona? Se sapeste quanto spesso capita che certe di menticanze mi facciano un brutto effetto. Sono infatti ormai venticinque anni che soffro di mal caduco, iniziato in Siberia. Questa malattia mi ha tolto poco per volta la memoria di persone ed eventi, a tal punto che ho dimenticato (letteralmente) le trame e i particolari dei miei romanzi, e poiché alcuni non li rileggo dal momento in cui sono usciti, per me rimangono letteralmente sconosciuti. Perciò non Vi arrabbiate se mi sono dimenticato le circostanze e il momento in cui ci siamo incontrati e frequentati. Mi capita spesso anche con altre persone. Siate così gentili da ricordarmi, qualora ne capiti l'occasione, il periodo e le circostanze del nostro precedente incontro.

Quanto al mio romanzo, eccovi la pura verità, in risposta al Vostro lusinghiero invito: ho iniziato il romanzo e lo sto scrivendo, ma sono ben lungi dal terminarlo, è appena iniziato. 

Funziona sempre così con me: a metà estate inizio un lungo romanzo (N.B. La dimensione dei miei romanzi è 40-45 fogli) e ne scrivo circa metà entro la fine dell'anno, quando di solito esce in una rivista, a partire da gennaio, la prima parte. Quindi pubblico il romanzo nella rivista prescelta, con alcuni intervalli, per tutto l'anno,

fino a dicembre incluso, e termino sempre nello stesso anno in cui è iniziata la pubblicazione. 

Finora non mi è mai capitato di rinviare la pubblica zione all'anno successivo, 

Quando, dopo una lunga collaborazione con Russkij vestnik, ho da alle stampe il mio romanzo L'adolescente da Nekrasov, su proposta di quest'ultimo, benché fosse Russkij vestnik ad aspettare questo romanzo, ho informato M.N. Katkov che comunque mi ritenevo principalmente un  collaboratore. 

Ecco perché per quanto riguarda il presente romanzo sono già entrato in contatto con Michail Nikiforovič, prendendo persino un anticipo di 2000 rub. (anche prima prendevo sempre un anticipo). Ciononostante non abbiamo ancora preso una decisione definitiva sul romanzo per ragioni che, dati i particolari, è difficile far stare in una lettera, ma che a ogni buon conto dipendono da fattori esterni e non hanno niente a che fa re con la sostanza letteraria del romanzo, ma che possono avverarsi ed essere chiariti soltanto alla fine di settembre o a ottobre di quest'anno 1878.

Pertanto potrò dare una risposta precisa alla Vostra proposta di includere il mio romanzo in Russkaja duma soltanto nel mese di ottobre, se in quel periodo vi troverete a Mosca. Solo allora si capirà dove pubblicherò il mio romanzo.

Per quanto riguarda Russkaja duma, ho accolto la notizia della sua nascita con eccezionale e sincera simpatia, memore di Beseda, e riterrò sem pre lusinghiero poterla servire, nei limiti delle mie capacità. Se riterrete necessario avvisarmi di qualcosa, sono qui, a Staraja Rus sa, fino al 25 agosto.

F. Dostoevskij.






361

L'8 novembre porta il manoscritto a Mosca a Katkov


362 

A N.A. Ljubimov 

30 gennaio 1879, San Pietroburgo


Egregio Signore, stimatissimo Nikolaj Alekseevič,

Domani, cioè il 31 gennaio, Vi spedirò la continuazione del mio romanzo (I Karamazov), il terzo libro (tutto). Con il terzo libro termina tutta la prima parte del romanzo. La prima parte, quindi, è composta da tre libri.

Le parti saranno in tutto tre, ciascuna delle quali sarà a sua volta suddivisa in libri, e i libri in capitoli.

Questo terzo libro è in tutto di ottantotto mezzi fogli miei, che corrispondono, mi pare, esattamente a 5 fogli e mezzo di Russkij vestnik.

Tutta la prima parte del romanzo perciò avrà una lunghezza di 13 o 14

fogli di stampa di Russkij vestnik.

Oltre a ciò, stimatissimo Nikolaj Alekseevič, mi affretto ad anticiparvi che, per il numero di marzo di Russkij vestnik, non riesco a mandare nul la (non ne ho le forze), quindi la seconda parte inizierà dal 4º numero di Russkij vestnik, quello di aprile, e vorrei che anche questa seconda parte venisse pubblicata fino alla fine senza interruzioni. 

Con grande impazienza attenderò dalla redazione le bozze della seconda parte.? D'ora in poi Vi manderò le bozze con lettere raccomandate. (N.B. Vi mando anche la terza parte del romanzo con una raccomandata, così come la presente lettera.) L'indirizzo è corretto? Faccio bene ad aggiungere nell'indirizzo: «Strastnoj boulevard» ecc.? viato sono arrivate tutte? Ho mandato soltanto l'ultima con raccomandata, Continuo a essere terribilmente in pensiero: le correzioni che Vi ho in dopo aver ricevuto il Vostro telegramma. Le prime tre invece non le ho in viate per raccomandata. La cosa mi agita enormemente: le correzioni non erano molte, ma essenziali.

Attendo, dunque, con ansia le bozze di questo terzo libro che Vi sto mandando. A proposito: Vi imploro di pubblicare il terzo libro (5 fogli e mezzo) nel numero di febbraio di Russkij vestnik, tutto, senza interruzio ni, senza dividerlo, per esempio, tra febbraio e marzo, quando non posso darvi una nuova parte. L'armonia e la proporzione artistica sarebbero in frante.

Il terzo libro in arrivo non mi sembra affatto male, anzi, mi pare riusci to (siate magnanimo e perdonate questo piccolo autoelogio. Come diceva l'apostolo Paolo: «Non mi elogiano, perciò inizierò a elogiarmi io stesso»).³

Vi prego di porgere i miei omaggi a Vostra moglie. E ora vogliate accettare l'attestato della mia stima e dei miei migliori sentimenti.

Vostro devoto Fëdor Dostoevskij.

2 Nella versione finale le parti diventarono quattro, oltre all'«Epilogo». Dostoevskij intende il II e III libro della prima parte.

LETTURA PUBBLICA

 Il 9 marzo 1879 Dostoevskij aveva letto, a sostegno del Fondo Letterario, il terzo capitolo del terzo libro dei Fratelli Karamazov («Confessione di un cuore ardente. In versi»). 

In un articolo apparso su Reč' il 25 aprile 1914, Semën Afanasevič Vengerov ricorda il modo di leggere dello scrittore: «Quando Dostoevskij leggeva l'ascoltatore perdeva completamente il proprio "io" ed era interamente in balia del potere ipnotico di quel vecchietto emaciato e scialbo, dello sguardo penetrante dei suoi occhi che si perdevano vaghi in lontananza, pieni di fuoco e di quel luccichio che probabilmente un tempo sfavillava negli occhi dell'arciprete Avvakum»>.