LA CASA DI SAMSONOV
La casa era
vecchia, cupa, molto spaziosa, a due piani, con dipendenze e un'ala annessa. Al
piano inferiore vivevano i due figli sposati di Samsonov con le loro famiglie,
l'anziana sorella e una figlia zitella. Nella dipendenza erano sistemati i suoi
due commessi, uno dei quali con famiglia numerosa. Sia i figli sia i commessi
stavano molto stretti nelle loro abitazioni, eppure il vecchio riservava a sé
tutto il piano superiore della casa e non permetteva neanche alla figlia, che
lo accudiva, di vivere con lui, tanto che quella era costretta a correre su da
lui a orari prestabiliti e ogni volta che il padre la chiamava, nonostante la
sua asma di vecchia data.
Il piano superiore constava di una moltitudine di
grandi camere di rappresentanza
arredate secondo
il vecchio stile dei mercanti, con lunghe e monotone file di sgraziate sedie e
poltroncine di mogano lungo le pareti, lampadari di cristallo ricoperti da
fodere, e cupi specchi alle pareti fra le finestre. Tutte quelle stanze
rimanevano completamente vuote e disabitate, poiché il vecchio malato si era
ormai ridotto in un'unica stanza, la sua piccola e remota stanza da letto, dove
era servito da una vecchia cameriera, con i capelli raccolti sotto un
fazzoletto, e da un "garzone" che di solito sedeva su una panca
dell'ingresso. Il vecchio non era quasi più in grado di camminare a causa del
gonfiore alle gambe, solo di rado si alzava dalla sua poltrona di pelle, e la
vecchia che lo sorreggeva sotto braccio lo accompagnava su e giù per la stanza